ANTONELLA SCAGLIONE L'OPERA PITTORICA

Tra gli errori del nostro tempo, è sicuramente la mancanza di onestà intellettuale e la volontà di apprendere le questioni del mondo con l'umiltà di un discente e lo stupore di un fanciullo. Antonella Scaglione è in questo una mente d'altro tempo, inteso non tanto come tempo passato, ma come dimensione altra, fuori dalle logiche da palcoscenico, piuttosto impegnata in riflessioni di natura più alta, che indagano l'essenzialità della vita in quanto dono imprescindibile. Il mondo descritto nelle tele di Scaglione è la realtà delle “piccole cose” di Gozzano, che si esprime tanto nella felicità domestica del quotidiano, quanto nelle passioni profonde di costumi e tradizioni di popoli lontani, vagheggiati come simbolo di un desiderio di libertà; ma tale desiderio non è sinonimo di brama o di voglia di fuga, si avvicina piuttosto, e metaforicamente, al pensiero emozionante di un viaggio balenato d'improvviso nella quiete di un luogo sicuro. Nell'animo dell'autrice hanno sede due diverse vocazioni: il senso della serenità interiore, della contemplazione per la pura bellezza della natura e la tensione emotiva dell'osservazione, attenta e a volte castigatrice, verso chi non prende seriamente il concetto per cui fare arte significa impegno e sofferenza, studio e autocritica. Queste due caratteristiche sono anche profonde qualità morali: esiste un'Antonella riservata, riflessiva, commossa da un'emozione fugace ma intensissima, esiste un'Antonella inflessibile, soprattutto con se stessa, che non si attarda davanti ai riflettori ma osserva in disparte e trae lezione da ogni cosa, cosciente del proprio fare e determinata a superare, di volta in volta, se stessa.

Cecilia paolini

Dicono di Antonella Scaglione


Citata nel libro "L'ESAUSTA CLESSIDRA" del Conte Daniele Radini Tedeschi, edito da ROSA DEI VENTI dell'anno 2011, con foto di un'opera e relativa critica. (testo in uso presso l'Università LA SAPIENZA di Roma, dipartimento di storia dell'arte)

Citata nel libro "ITINERARI D'ARTE CONTEMPORANEA" del Conte Daniele Radini Tedeschi, edito da ROSA DEI VENTI dell'anno 2011, con foto di un'opera e relativa critica. (testo in uso presso l'Università LA SAPIENZA di Roma, dipartimento di storia dell'arte)

Decisa personalità creativa, le opere di Antonella Scaglione dalle ricche trame coloristiche, cromie infiammate, pennellate sicure che animano la tela, rivelano pathos, alto livello artistico, intensa espressività.
Prof. Mario Nicosia (critico d'arte e artista)

creatività di valido linguaggio pittorico, ancorata ad un figurativo che riflette l'intimo stato d'animo che conduce ad accattivante visione fruitiva.
Prof.ssa Anna Francesca Bionddillo (critico d'arte)

I frutti della terra sono la ricchezza e la speranza di una energia cosmica che giunge da lontano esplodendo in un caldo e prorompente cromatismo.
Pompea Vergaro (Critico d'Arte)

- Inquietanti e piene di tormento i quadri della pittrice Antonella Scaglione, pregni di colori marci e carichi di atmosfere gravide di smania e nervosismo. Nel dipinto "Odio e amore", il dualismo tra i due sentimenti sintetizza una comunione tra animi affini, poichè entrambi dialogano con le stesse movenze. L'odio e l'amore lottano e si abbracciano allo stesso tempo, la carezza e lo schiaffo si somigliano, l'amplesso e l'omicidio sono la stessa cosa. "L'uomo in verde" è il sunto finale di un processo di deperimento morale che ha condotto l'uomo allo sfinimento etico; i colori verdi e la gamma cromatica fredda ed acida amplifica questo paradigma. "Vele al lago", ottima trasposizione pittorica per la ricerca della verosomiglianza, cela, sotto l'apparente tranquillità narrativa, l'insidia di un mutamento atmosferico: la feriale gita in barca potrebbe trasformarsi in un naufragio.

Daniele Radini Tedeschi (critico d'arte)

La recente produzione dell'artista si è affacciata verso orizzonti surreali, ove compaiono evidenti, quanto mai ponderate, analogie con Magritte, autore di quadri pieni di fantasia e di libera immaginazione.

Daniele Radini Tedeschi (critico d'arte)

Antonella Scaglione: “Pictura ut poesis”

“Oltre” è il singolare titolo della personale d’arte contemporanea della pittrice romana Antonella Scaglione che si svolgerà a Taranto, dal 13 al 21 aprile 2013, nella Galleria Comunale del Castello Aragonese.

L’inaugurazione avrà luogo sabato 13 aprile 2013 alle ore 18,00 con recensione critica e illustrazione delle opere da parte dell’estensore di queste note.

Nel biglietto d’invito, a guisa di coppie polari di immagini del vasto e variegato repertorio di Antonella Scaglione: “Luce lunare” un olio su tela (cm 40x80) che ritrae, in “un’aura sanza tempo tinta”, il busto di un giovane atleta, acefala immagine bronzea d’età imperiale e “Marlin Monroe” (cm 60x60), opera eseguita con la tecnica del collage, in cui il volto spensierato della diva americana diventa simbolo e icona dell’eterna giovinezza.

Nelle sale del castello, in bella evidenza, oltre una cinquantina di opere di grande e medio formato, che ripercorrono, come un ideale “fil rouge”, le varie stagioni artistiche e i motivi ispiratori della pittrice capitolina.

“Oltre” non è solo il titolo che racchiude il senso e il significato della mostra, ma vuol essere, nelle intenzioni di Antonella Scaglione, un imperativo categorico, una scelta di vita, una sfida alle convenzioni sociali, in un’incessante e affannosa ricerca d’autenticità e verità.

Un impegno creativo non condizionato dalle mode pittoriche che, in maniera esplicita e immediata, o attraverso simboli e metafore, è un modo originale e spontaneo di comunicare e trasmettere ansie, emozioni, desideri e di rappresentare, per forme, linee e colori, la propria visione della vita e del mondo.

Un gesto istintivo e spontaneo, un sentire profondo a lungo sedimentato nella coscienza che tutto a un tratto esplode, tracima, esonda e dilaga tutt’intorno.

Antonella, figlia d’arte, per improvvisa illuminazione, trova nella pittura il senso e il significato della sua vita.

Una passione incoercibile e irrefrenabile che la spinge a partecipare con assiduità a manifestazioni artistiche d’alto profilo, a mostre collettive e personali, a eventi culturali e concorsi in cui ha modo di affinare la sua cifra stilistica, confrontarsi con gli altri, mettersi in gioco, definire la sua poetica.

Nella sua vasta produzione artistica che spazia da disegni a pastello su carta, ad acquerelli, sanguigne e grafite, predomina su tutto la pittura a olio.

A tal riguardo è emblematico il suo sito: “La pittura ad olio secondo Antonella Scaglione”, proprio perché questa tecnica pittorica le consente di esprimere a pieno tutte le sue potenzialità: dagli effetti di luce, ai tagli delle inquadrature, al dinamismo delle immagini, alla sapiente stesura del colore, alle pennellate, ora dense e vigorose, ora lievi, morbide e fluttuanti.

Un discorso a parte rivestono i suoi ultimi lavori, ispirati alla Pop Art, all’Iperrealismo, all’Astrattismo, al Surrealismo, al fumetto, al collage.

C’è sempre in ogni sua opera un contenuto profondo, una costante ricerca di perfezione formale, una componente estetica e edonistica che attrae e affascina il fruitore, una poesia per immagini che seduce e incanta, un messaggio di armonia, serenità, gioia di vivere.

Il percorso artistico di Antonella è certamente in progress, ma secondo un procedimento a spirale che le consente sia fughe in avanti, sia, attraverso il “citazionismo”, il recupero di tematiche, tecniche e moduli tradizionali.

Oltre l’immagine, nei suoi quadri c’è sempre un pensiero vigile, un sentimento sincero, un’intima emozione, un sogno, un incubo, un moto di ribellione o di ripulsa, un’ansia di giustizia e libertà.

Elementi ricorrenti e caratterizzanti nella produzione artistica di Antonella Scaglione sono: il sapiente uso del colore, spesso utilizzato in chiave antinaturalistica, la plasticità dei corpi, i volti dagli sguardi espressivi, i corpi tagliati che fuoriescono dal quadro, il dinamismo delle immagini, una tessitura cromatica, a volte sfavillante di luce, a volte fredda e scura.

Un ecclettismo stilistico e un sincretismo pittorico che le consentono di attingere a piene mani alle più svariate correnti artistiche senza aderire a nessuna di queste, senza lasciarsi irretire dalle mode del momento, talvolta vacue e transitorie.

Spontaneità, impegno creativo, voglia di andare oltre i parametri dell’ovvietà e del conformismo, questi i tratti salienti e il quid distintivo di un’artista di grande sensibilità e talento che comunica e trasmette al prossimo, energia allo stato puro, pulsioni ancestrali, sogni, ansie, timori e speranze.

Prof. Giuseppe Santoiemma

Giornalista e critico d’arte


La semplicità di accostamenti cromatici facilmente assonanti unita a un linguaggio tradizionalmente figurativo sono le principali caratteristiche delle tele di Scaglione, dove non esistono temi sottintesi, solo impressioni visive di soggetti quotidiani ritratti negli atteggiamenti più intimi o dalle angolazioni migliori. E' un fare pittorico spensierato, alleggerito di ogni elucubrazione concettuale, che si bea della propria familiare e quotidiana naturalità.
Dott. Cecilia Paolini (storico dell'arte)

Pittrice dalla forte personalità si avvale di una tecnica che gli permette di infondere nei suoi dipinti un semplice senso della realtà, esprimendosi con toni delicati ed affabili. Con un segno dolce e preciso invia messaggi di facile comprensione, ricchi di profondi contenuti concreti.
Rivela una forte conoscenza artistica nella quale esprime tutta la sua creatività.
Trae dalla sua tavolozza la ricchezza di una interiorità, che sul piano della pittura emerge con spiccata personalità.

Dott.ssa Scialpi Maria Luigia (Scrittrice e Poetessa)


La formazione di Antonella Scaglione è prettamente da autodidatta anche se le influenze familiari sono decisive per la sua formazione artistica. Cresciuta in un ambiente di artisti, il padre era un pittore particolarmente attivo negli anni '70, inizia sin da subito ad apprezzare la pittura a olio e la vasta gamma di possibilità espressive e coloristiche che quest'ultima offre.
Di forte impatto emotivo, le sue opere colgono i molteplici aspetti naturali.
Esseri umani, animali, fiori e piante sono posti tutti allo stesso livello, tutti facenti parte di una natura in continua evoluzione che si modifica e si adatta alle evoluzioni di coloro che la abitano e la caratterizano.
In "VELE AL LAGO", nonostante lo sfondo possa trasmettere pace e tranquillità come di un luogo incontaminato, la presenza delle barche a vela, e la relativa ombra sull'acqua, trasmettono l'idea dell'artificialità, della natura corrotta dall'uomo che ne sfrutta la bellezza e i frutti.
L'essere umano è l'intruso, colui che impedisce allo sguardo di guardare oltre l'orizzonte per ammirare ciò che di più bello possa esistere.
"MATERNITA' AFRICANA" è la naturalità per eccellenza. L'Africa, continente selvaggio e smisurato trasmette l'idea dell'inconoscibile, dell'intoccabile. A ciò l'artista associa la maternità, il mistero della vita, un'azione umana dettata dalla natura che l'uomo può controllare solo in parte.
La serie che raffigura i fiori potrebbe ingannare lo sguardo non attento portando a credere che i soggetti raffigurati siano uguali. Anche i fiori, tutti elementi vegetali, hanno però una soggettività propria, una propria composizione, un proprio profumo, ognuno di loro ha una funzione, ben chiara all'interno del mondo naturale.
"VENTO D'AUTUNNO" è l'unione tra la natura e l'uomo. L'inafferrabile rappresentato come qualcosa di tangibile. L'autunno, una stagione passeggera, che possiamo vivere ma non toccare, è vista dall'artista come una donna il cui movimento ricorda una danza dolce e soave. Una danza che crea un vortice di foglie inarrestabile, il vento, che gli esseri umani possono subire ma non modificare o frenare.
I colori sono caldi, rosso, arancio, giallo ocra e tutti contribuiscono, nonostante la rappresentazione sia di una stagione fredda, a un effetto di tepore interno come se il vento non ci scalfisse, non ci toccasse. Esiste , ma non lo si può sentire perchè attratti dal movimento della donna piuttosto che a ciò che questo movimento crea.
Dott. Gaia La Pietra (storico dell'arte)

Antonella Scaglione sa creare composizioni lievemente espressioniste - ambigue del senso di una polivalenza di significati ed intriganti perchè ci suggeriscono una vita che trova consolazione nel suo stesso mistero - ma sempre equilibrate nel rapporto tra il disegno ed i colori.
Dott.ssa Anna Iozzino (Storico e Critico d'arte)


sabato 8 settembre 2012

LA DOLCE VITA II 70 X 100 del 09-2012


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